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Flawsome

“Ci sono uomini che sono troppo fragili per andare in frantumi.

A questi appartengo anch’io.”

Ludwig Wittgenstein

 

Nella confusione generale di questo natale, ci teniamo a ribadire il concetto: no panic.
In fondo ci chiamiamo così. Rimarchiamo quella sottile linea tra confusione e caos, laddove la confusione è chiaramente lecita (quanto inevitabile), ma il caos no.

 

Abbiamo diritto, nel contesto globale, alle nostre fragilità, ai nostri cedimenti, alle nostre insicurezze: abbracciamoli in quanto segno di vita e di resistenza rispetto a ciò che del mondo in questo momento ci è alieno. Essere (soltanto) forti, oggi, non serve a niente e a nessuno. A tutti va il nostro augurio di feste riposanti, senza panico, con l’auspicio che saremo tutti in grado di farci scudo delle avversità proprio con quelle fragilità delle quali tanto poco si parla e che sono universalmente negate dal dibattere pubblico.

 

Per questo abbiamo deciso di incentrare il nostro consueto dono natalizio quest’anno su un concetto spesso utilizzato dai marketers anglosassoni e ancora mai nel contesto italiano: quello di “flawsome”, una crasi – un po’ fancy, ce ne rendiamo conto – tra “flaw”, difetto, e “awesome”, eccezionale.

 

Perché quanto detto, a proposito di fragilità e incertezze, riteniamo debba venire applicato tanto alle persone quanto ai marchi e alle aziende: è finito il tempo della comunicazione muscolare e non perché sia tramontato un trend, ma perché si tratta di un modo di interloquire che nega la realtà di contesto e che risulta privo di sostanza empatica. Non posso immedesimarmi in un marchio e in un suo messaggio che si mostri impermeabile alla confusione, non posso relazionarmi con un brand incapace di mostrarsi umano.

 

Per questo sul regalo di quest’anno abbiamo scelto di condividere questa definizione che suona tanto più come una speranza:

Ed è infatti proprio su questa concezione di umanità di marca, trasparente, onesta e generosa, che negli ultimi mesi abbiamo costruito il posizionamento di no panic & act, la nostra branch milanese. Sono le basi sulle quali abbiamo lanciato il nostro podcast e sono le ragioni che muovono la ragion d’essere di ogni nostra attività. Come vedete non ci limitiamo a guidare le aziende a ristrutturare la propria comunicazione in ottica purpose driven, ma sono regole che applichiamo a noi stessi in primis. Non a caso abbiamo ristrutturato il nostro workflow per aderire al network di Desks For Future, sostenendo il lavoro agile in ottica sostenibile.

 

Ma questo non voleva essere un manifesto corporate. Intendevamo piuttosto rappresentasse un invito a unirvi a noi per questa giusta lotta che ci conduca al di fuori delle logiche del consumo scriteriato, rinnovando un patto anzi che capace di riconnetterci con la nostra vera natura, più lenta, più semplice, più vera.

 

Cos’altro augurarvi, cari amici, se non questo: un 2022 flawsome… in attesa di trovare un termine altrettanto elegante in italiano.

 

A presto e buon meritato riposo a tutti.

 

Giulio Rubinelli

Creative Director no panic agency

Brand Language Director no panic & act

 

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